“Scarpe diem” (2009)

Un Finanziere, il commendator Filippi (interpretato da Ugo Innamorati), perde la memoria e fugge via verso il bosco, inselvatichendosi.
Ritrovato dopo diverso tempo, dovrà reimparare i modi del vivere civile, aiutato nell’arduo compito da un misterioso Educatore (interpretato da Valerio Mele), del tutto identico al suo maggiordomo Porfirio, che si fa chiamare Jean Jacques e che lo ribattezzerà col nome di Émile.
Ma nonostante gli sforzi, qualcosa non va come dovrebbe…

Con queste parole Valerio Mele, autore e co-protagonista, sintetizza la trama del cortometraggio Scarpe diem che vede come protagonista il camaleontico Ugo Innamorati alle prese con l’interpretazione di una sorta di anti-Émile (figura che irride il noto romanzo pedagogico di Rousseau…) in eterna polemica con il suo precettore e con i lacci della vita civile da cui si è liberato in seguito a una inspiegabile quanto improvvisa regressione, mentre un telegiornale diffondeva notizie incontrollate…

Come dichiarano i due interpreti, il gesto simbolico delle prime scene, incipit della storia, trae in parte ispirazione dall’evento di cronaca che vide coinvolto Muntazer al-Zaidi, il giornalista iracheno arrestato per aver lanciato le proprie scarpe contro l’ex presidente degli Stati Uniti d’America. Se nella cultura musulmana quel gesto è comunemente considerato un grave insulto, qui sembra rivolto contro il Mondo intero e le Regole della convivenza civile… al punto da capovolgere la prospettiva della stessa macchina da presa e costringere lo spettatore a guardare le cose da un’altra angolazione, quella del protagonista.

Sulle note de La Primavera di Vivaldi, prima seguito e poi abbandonato dai suoi stessi cani sbigottiti, il Finanziere inselvatichito inscenerà una danza di sapore pagano al grido “Natura, Natura…!”, si inginocchierà per adorare un asino (come in Così parlò Zarathustra, di Nietzsche…), traccerà cerchi di pietra mentre il suo Educatore tenterà invano di inculcargli li motti della ragione… E dopo aver riconosciuto e capito in fretta l’inganno che si cela dietro ogni fede, elaborerà morali che lo porteranno alle medesime conclusioni e scomparirà nella sua nuova dimora.

Nicola Giudetti

Fotogrammi tratti dal video “Scarpe diem”

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